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11 dicembre, 2015

Adora la magia, l'orango, e scoppia a ridere.



http://mashable.com/2015/12/09/orangutan-sees-magic-trick/#j9J4Hq7yFqqAMERAVIGLIOSO, non ho resistito, agli sghignazzi del cugino orango e li propongo ai miei amici e lettori.


I trucchi magici possono lasciarci perplessi e farci chiedere come hanno fatto. Ma aspettate e vedete come un curioso orangutan ha reagito ad una magica sparizione. 

In uno zoo di Barcellona, di fronte a una guardia, che ha fatto scomparire sotto i suoi occhi una castagna, l'animale si è semplicemente scompisciato dalle risate, felicissimo. 

25 maggio, 2015

Diritto alla libertà. Sentenzia un giudice per Sandra, l'orango.

Zoo o semi libertà: Un giudice argentino ha cominciato la scorsa settimana a disporre un piano sul destino di Sandra, un orango dello zoo di Buenos Aires, cui un giudice aveva già riconosciuto il diritto di vivere in libertà (vedi).

http://www.deperu.com/noticias/testigo-y-defensa-de-una-orangutan-argentina-cruzan-opiniones-en-un-juzgado-60040.htmlSandra, femmina, 29 anni, riconosciuta "persona non umana", per la prima volta nel mondo, da parte della Corte di Cassazione della capitale argentina e non è stata invitata alle audizioni. Era rappresentata dal suo avvocato Andres Gil Dominguez.

Nel mese di dicembre, un tribunale aveva applicato all'animale l'habeas corpus (il diritto a non essere imprigionati senza processo), considerando che, anche se non è un essere umano, è portatore di sentimenti e del diritto a una maggiore libertà. 

Si pone ormai la questione del luogo della sua vita, che consiste nel stabilire se Sandra può sopravvivere in natura o in uno stato semibrado, dopo aver trascorso tutta la sua vita in uno zoo. A tal fine, il giudice Elena Liberatori sta consultando gli esperti internazionali al fine di proporre l'idea migliore.

http://orangutan.orgL'americano Gary Shapiro, fondatore della Orangutan Foundation Internatonal, ha raccomandato degli esami sulla salute di Sandra ed ha messo in guardia sul pericolo di imporre un cambiamento di ambiente per un esemplare con più di otto anni. 

"Sandra è privata della libertà e ne soffre. Dovrebbe vivere nel suo habitat naturale, in un santuario. Allo zoo, è come se fosse prigioniera", sostiene invece Pablo Buompadre, presidente dell'Associazione dei funzionari e Avvocati per i diritti degli animali (AFADA), cha ha dato inizio al procedimento giudiziario. 

Questa ONG è stato riconosciuta come rappresentante legale di Sandra, come se si trattasse di un minore o di una persona sotto tutela. Questa prevede il trasferimento al di fuori dell'Argentina in un ambiente dove gli orangutan vivono in semi-libertà. 

Sandra, dai capelli rossi, piuttosto grassoccia, pesa 50kg ed è alta 1,50m. Nata il 16 febbraio 1986 al giardino zoologico di Rostock in Germania, è arrivata a Buenos Aires nel settembre 1994. I primati della sua specie hanno una speranza di vita di 30 a 40 anni. 

Prima del processo, lo zoo stava studiando la possibilità di trasferirla in un santuario naturale in Brasile o negli Stati Uniti. 

Una richiesta simile a quella nei confronti di Sandra fu respinta nel dicembre 2013 dalla giustizia di New York: una organizzazione per i diritti degli animali chiedeva allora che quattro scimpanzé in cattività fossero considerati "persone che non sono umane" e che godono del diritto alla libertà. 

14 settembre, 2016

Perchè ridiamo. Cerchiamo di capire

https://it.wikipedia.org/wiki/RisataIl 1° maggio si è celebrata (dal 1998) la giornata mondiale della risata. Ho riso troppo questi giorni, un grazie particolare va ad alcuni politici indigeni e, allergico alle ricorrenze comandate, penso di parlarne oggi. Anche perchè relegare al 1° maggio questa ricorrenza mi sembra piuttosto ridicolo, perchè c'è proprio poco da ridere dati i tempi che corrono. 

Se i benefìci del ridere sono ben noti, ben altra cosa è sapere quali siano le origini e il motivo per cui l'essere umano è l'unico a farlo.  

Ridere follemente o in maniera incontrollata, sorda, demoniaca, ingenua, comunicativa, nervosa ... Non c'è bisogno di celebrare il 1° maggio, che lascerei al lavoro e, certamente, di recente, c'è poco da ridere.

Le opportunità per condividere una risata abbondano, originata da una buona battuta, da un'assurdo, attraverso lo scherno o un semplice solletico, su questo penso che siamo d'accordo. 


Eppure questo fenomeno lo vediamo solo sugli esseri umani. Non riuscirete mai a strappare un sorriso ad una iena (ancorchè ridens), nonostante le apparenze, insomma. Al massimo, una grande scimmia imiterà una risata, senza però reagire al vostro umorismo leggendario. Perché allora ci si trova a sganasciarsi a volte rumorosamente, con tutti i denti fuori quando si presenta una situazione comica?

Per capire questi moti di euforia, diamo prima un'occhiata al luogo dove la risata è collocata, graficamente. Osservando il cervello, gli scienziati hanno scoperto che il riso si risveglia nella zona dei riflessi primitivi. Questa regione, chiamata sottocorticale, si trova nella parte inferiore della corteccia cerebrale e presiede ai meccanismi di controllo di base come la respirazione, per esempio. 
http://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5055-ridere-seria.html
Questo spiega perche i bambini sono in grado di risate e non si può vietargli di ridere quando un diavoletto li solletica di sorpresa. Negli adulti, invece, il riso ha spesso un'origine più intellettuale e parte da determinate aree, riservate alle attività sofisticate, come la memoria o il linguaggio. 

L'aspetto positivo sta anche nel creare una collusione, di certo non tra le più sgradevoli con gli altri, come certamente avrete notato: la risata è altamente contagiosa. Vedere ridere qualcuno ... di solito provoca ilarità. 

https://www.amazon.it/Ridere-Unindagine-scientifica-Robert-Provine/dp/886073228X"Ridiamo 30 volte di più quando siamo in presenza di altri", dice Robert Provine, professore di psicologia e neuroscienze presso l'Università del Maryland e autore di Laughter: A Scientific Investigation (ridere: una ricerca scientifica). Sganasciarsi in coro sarebbe quindi un modo per creare un legame fondamentale con i propri simili. 

Ma come spiegare che l'essere umano è l'unico a ridere? Su questo tema, le teorie abbondano. Cercare di spiegare il ridere, con tutte le sue forme molto complesse, vorrebbe dire, più o meno, risolvere il mistero dell'umanità. Decisamente immenso come programma. Tuttavia, Jim Holt, autore del saggio Stop Me If You Heard It nella "Piccola storia e filosofia della battuta di spirito", ha identificato diversi tipi di risate. 

La prima, detta dell'"incongruenza", presuppone che l'uomo cerchi a tutti i costi di dare un senso logico alla vita. Quando una situazione sfugge da questa logica, il nostro cervello vede una specie di "corto circuito" e reagisce con una risata (ho già citato i politici locali, non mi dilungherò). O cosa accade ad esempio quando si ricercano gli occhiali, che in realtà sono già in testa. 

Ma la teoria più complessa sul perché della risata viene dal dottor Freud, l'intramontabile. Si tratta di una "valvola": la risata è un modo per alleviare i pensieri inconsci e segreti, il che spiegherebbe l'origine delle battute sessiste, razziste o omofobiche. Questa visione più personalizzata della ilarità giustifica anche il fatto che noi non ridiamo tutti allo stesso modo e per la stessa cosa. 

Oltre ai numerosi studi che dimostrano i benefici della risata sul corpo, esprimendo queste esplosioni di gioia, compiamo una profonda manifestazione della nostra umanità. Biologicamente identificato come un riflesso primario (nel caso di solletico), la risata è un legante sociale che ci permette di comunicare con gli altri. 

Andando oltre, e senza che la sua origine sia chiaramente identificata, noi saremmo degli animali ridenti per reazione ad una situazione che sconvolge il nostro senso della logica, o per esprimere il pensiero meno razionale, ben nascosto nelle profondità della nostra specie. 
Aggiungo che tempo fa scrissi di un orango che sembrava contraddire queste ipotesi. Vedi post: Adora la magia, l'orango, e scoppia a ridere da dove riprendo il seguente filmato: 

18 febbraio, 2024

Le giovani grandi scimmie possono prendere in giro!

Ai giovani scimpanzé, bonobo, gorilla e oranghi piace fare piccoli scherzi, secondo uno studio che fa risalire la caratteristica a un antenato comune milioni di anni fa. 
 
I piccoli di quattro specie di grandi scimmie sono, come gli esseri umani molto giovani, abili a prendere in giro, secondo uno studio che fa risalire questo tratto caratteriale a un antenato comune diversi milioni di anni fa. 

Passa un oggetto all'altro, ma rimuovilo prima che lo afferri. Fai il contrario di quello che ti viene chiesto. Impedisci all'altra persona di afferrare qualcosa. Quante prese in giro tra i bambini piccoli, a partire dagli otto mesi per i più precoci. 

Al labile confine tra gioco e aggressività, prendere in giro significa anticipare la reazione dell'altro per creare un momento ricreativo, basato sull'effetto sorpresa, riassume lo studio pubblicato sulla rivista Proceedings B della British Royal Society

'La cosa interessante è che raramente si traduce in un comportamento aggressivo', spiega la sua autrice principale, Isabelle Laumer, primatologa e biologa cognitiva presso l'Istituto tedesco Max Planck

La famosa primatologa Jane Goodall aveva già notato, studiando gruppi di scimpanzé in libertà, 'che i giovani a volte disturbavano i più grandi che dormivano saltandogli addosso, mordendoli o tirando loro i capelli'. E che i loro obiettivi “hanno reagito con una certa calma”. 

Isabelle Laumer, insieme ai ricercatori del dipartimento di antropologia dell'Università della California a Los Angeles, ha descritto dettagliatamente il fenomeno. Grazie a 75 ore di video delle quattro specie di grandi scimmie in cattività: scimpanzé, bonobo, gorilla e orangutan. 

Concentrandosi sull'attività di un giovane di ciascuna specie, di età compresa tra tre e cinque anni, hanno identificato 18 tipi di comportamenti provocanti. 

Il più attivo si è rivelato essere lo scimpanzé, che ama accarezzare un adulto che sonnecchia o intromettersi. E
sattamente come il bonobo o l'orango, quest'ultimo approfitta volentieri della zazzera folta di un adulto per tirargli i capelli. Nell'esperimento, il gorilla ha tollerato le classiche provocazioni, incluso lo spintone. 

La maggior parte di queste prese in giro sono spesso iniziate da un giovane, che attende immediatamente una risposta dalla sua vittima, prima di ripetere il suo gesto finché non ottiene una reazione da parte della persona interessata. 

In almeno un evento su cinque, la presa in giro gioca sull'effetto sorpresa. E quasi sempre avviene in un momento di relax. 

I ricercatori hanno osservato che questi momenti potevano portare al gioco vero e proprio, con un'inversione dei ruoli, ma solo in un quarto delle situazioni. 

Questa è la prova che la presa in giro resta un comportamento distinto dal gioco, che è necessariamente reciproco. 
Ha un carattere asimmetrico, “generalmente con un giovane che provoca un adulto”, mentre il gioco coinvolge partner di dimensioni simili. 

Il team ha inoltre concluso che c'era poca differenza nel tipo di presa in giro praticata dalle quattro specie. 
Con il rovescio della medaglia di un numero ancora esiguo di osservazioni, che tuttavia hanno un risvolto nella storia dell'evoluzione. 

Suggeriscono che la presa in giro, e le capacità cognitive che richiede, potrebbero essere state presenti nell’ultimo antenato comune a tutti gli attuali primati, scimmie o esseri umani. Almeno 13 milioni di anni fa. 

Ma a cosa servirebbe? Isabelle Laumer non vuole fare supposizioni ma osserva che nei bambini “permette di mettere alla prova i confini sociali e porta gioia reciproca, che aiuta a rafforzare un rapporto”. 

La ricercatrice non esclude che tale comportamento possa esistere anche in primati diversi dalle grandi scimmie, o anche nei grandi mammiferi.

24 dicembre, 2014

L'Argentina riconosce il diritto ad una orangutan di essere libera


http://www.lanacion.com.ar/1754835-pediran-a-la-justicia-que-permita-la-liberacion-de-una-orangutanaUn tribunale argentino ha concesso il diritto di vivere in libertà ad una femmina di orangutan dello zoo di Buenos Aires, dove ha vissuto per 20 anni, considerando l'animale come "persona non-umana", E' la prima volta che accade nel mondo.

Pigramente sorseggiava frutta, l'orangutan, Sandra, lunedi, sembrava impassibile agli obiettivi dei giornali locali, venuti a filmarla e fotografarla dopo l'annuncio della sentenza nel weekend.

La Corte di Cassazione Penale della capitale ha deciso di applicare l'habeas corpus (il diritto a non essere imprigionati senza processo) all'animale, così come di considerare, anche se non si tratta di un essere umano, il possesso di sentimenti e il diritto a una maggiore libertà. 


Una domanda simile è stata respinta nel dicembre 2013 da un giudice di New York: una organizzazione per i diritti degli animali aveva chiesto che quattro scimpanzé in cattività fossero considerati "persone non-umane" con il diritto alla libertà (vedi sotto). 

Questa volta è stata l'Associazione dei funzionari e avvocati per i diritti degli animali (AFADA) a sollecitare il tribunale per la liberazione di Sandra, un orango di 50 kg di 1,50 metri, inquilino dello Zoo di Buenos Aires. 

Questi ultimi hanno discusso lunedi le sue condizioni di cattività.



"Ha vissuto per 20 anni in un grande spazio, con gli specialisti che si occupano della sua dieta, del monitoraggio della salute e in generale, vive in ottime condizioni", hanno assicurato i responsabili del reparto di biologia dello zoo.

Ma per l'associazione AFADA, Sandra "è una persona non-umana perché ha legami affettivi, pensa e sente che è frustrante essere rinchiusa, adotta decisioni, è dotata di coscienza ed ha la percezione del tempo. Piange quando perde un suo prossimo, apprende, comunica ed è in grado di trasmettere la sua conoscenza". 

Le conseguenze immediate della sentenza non sono note. Sebbene legalmente ora possa ritrovare la sua libertà, gli esperti ritengono che Sandra non conosca il suo habitat naturale e non potrebbe sopravvivere. 

Lo zoo ha dimostrato che, anche prima della sentenza, era già allo studio la possibilità di trasferire in un santuario naturale in Brasile o negli Stati Uniti. 

L'Orangutan, nato nel 1986 nello zoo tedesco di Rostock, arrivò a Buenos Aires nel settembre 1994. 
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Vedi anche:

Gli scimpanzé non hanno gli stessi diritti dell'uomo, perché non sono persone.
Una corte di appello di New York ha sentenziato Giovedi che gli scimpanzé non potevano godere degli stessi diritti umani...

31 dicembre, 2018

Animali in declino e vincenti del 2018 secondo il WWF.

Se l'orango-utan è tra i perdenti, il gorilla di montagna è progredito in modo significativo, secondo un rapporto del WWF del 2018. 
https://www.worldwildlife.org/initiatives/wildlife-conservation#
Appena scoperto, l'orangutan di Tapanuli era già nel 2018 la scimmia più rara del pianeta. Al contrario, la popolazione di gorilla di montagna era significativamente più grande di quella del 2010. Ciò si evince nella valutazione del 2018 preparata dal WWF

L'organizzazione ambientale descrive una lista di vincitori e vinti dell'anno. Gli oranghi di Tapanuli fanno sicuramente parte di questa seconda categoria. Scoperto nel 2017 sull'isola di Sumatra, ci sono più di 800 individui, ha detto giovedì il WWF in una nota. 

Le aringhe del Baltico sono anche incluso in questa categoria. Sebbene i numeri siano grandi, la maggior parte delle praterie sottomarine, essenziali per la loro riproduzione, sono scomparse negli ultimi 60 anni, osserva il WWF. 

Le tartarughe, metà delle quali sono note per essere in pericolo, si classificano tra i perdenti, in particolare la tartaruga dal guscio tenero del Blue River. 

Sono incluse anche l'antilope saiga della Mongolia e il gufo delle nevi (un uccello). In tutto, più di 27.000 specie sono minacciate. 

Non tutto è nero. La balena grigia del Pacifico è stata spostata da quelle in serio pericolo di estinzione a quelle a rischio di estinzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Il divieto globale di pesca deciso nel 1980 sta pagando i dividendi, osserva il WWF. 

Anche la situazione del gorilla di montagna è migliorata. Un migliaio di individui sono stati registrati nel Parco Nazionale Virunga, nell'area transfrontaliera tra la Repubblica Democratica del Congo, il Ruanda e l'Uganda, molti di più che nel 2010. 

Il numero di gruccioni europei nidificanti alle nostre latitudini è aumentato. Questi uccelli amanti di api, calabroni e grandi insetti sono attratti dalle temperature in aumento. 

Buone notizie anche dagli antipodi: una ventina di gatti marsupiali maculati sono stati rilasciati in un parco nazionale nel sud est dell'Australia. Questo piccolo animale era scomparso mezzo secolo fa dal continente. Era comunque sopravvissuto sull'isola della Tasmania. 

15 marzo, 2024

Come hanno fatto gli esseri umani a perdere la coda?

Gli scienziati dimostrano che un piccolo cambiamento in un gene è responsabile della scomparsa della coda negli esseri umani e nelle grandi scimmie. 
 
Questa scoperta è finita in prima pagina sul settimanale “Nature”

L'autorevole rivista scientifica dedica la copertina dell'edizione del 29 febbraio al “più importante cambiamento evolutivo che distingue le scimmie dagli esseri umani”: la scomparsa della coda. 

A differenza degli antenati dei due adorabili macachi dal berretto (Macaca radiata) fotografati sulla prima pagina del settimanale, quelli degli umani e delle scimmie antropomorfe, come il gorilla, lo scimpanzé o l'orango, hanno perso questa appendice, di cui è costituito il coccige, quel che resta, circa 25 milioni di anni fa. 

Il genetista Bo Xia e i suoi colleghi della New York University negli Stati Uniti forniscono per la prima volta una spiegazione genetica per questo fenomeno evolutivo. 

In un articolo scientifico pubblicato sulla rivista britannica, rivelano di aver identificato per la prima volta il gene TBXT come coinvolto nella formazione della coda confrontando i genomi delle scimmie che ce l'hanno con quelli delle scimmie che non ce l'hanno. 

In quest'ultimo, un frammento di DNA è stato inserito nel gene TBXT e la nuova versione del gene, risultante da questa aggiunta, non produce più la proteina cruciale per la formazione della coda durante lo sviluppo embrionale. 

Esperimenti di modificazione genetica sui topi hanno confermato il ruolo chiave di questa proteina: senza di essa, i piccoli roditori hanno una coda rimpicciolita – se ne hanno una.