30 giugno, 2012

Orrori, torture e atrocità moderne e musei delle antiche testimonianze del genere.

Ogni tempo ha le sue atrocità. 

Ero convinto che solo in questa nostra città vi fosse il primato delle torture di vario ordine da propinare al malcapitato avventore o cittadino. Non entro nel dettaglio, ma cataloghi, brochures, spettacoli, maleducazione diffusa, volgarità e quant'altro sono abbondanti. L'ultimo mi è capitato ieri sera, distribuito gratuitamente, non vi dirò da chi  per ragioni di opportunità. Dove appare che il capitale storico, artistico e culturale della nostra città non freghi proprio niente. Vorrei anche poter dire delle stucchevoli promenades alla ricerca delle bellezza, per appropriarsene, senza accorgersi, a due passi, delle sopraffazioni che sono state operate ai suoi danni. 

La violenza usata contro la città ed i suoi abitanti non è fenomeno recente ho trovato sul web molti esempi. Il luogo più vicino a noi che ne raccoglie le testimonianze è a Matera. Quì le violenze sono fisiche, in nome del potere, e raccolte in un museo. 

Ogni violenza va contestualizzata nel suo tempo, quì vi troviamo violenze e atrocità di tempi remoti e relativamente recenti. Mi sono così consolato, se così posso dire, rendendomi conto, poi, che non siamo così tanto sfortunati. 


Il Museo della Tortura raccoglie una collezione davvero singolare e di fama internazionale di oltre 100 strumenti originali di tortura del secolo XVI e XVII tra i quali il banco di stiramento, il collare spinato, la culla di Giuda, il ceppo di pubblica gogna, la gabbia per impiccati, la pera orale, la sedia inquisitoria e la ghigliottina.

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