03 luglio, 2014

Juncker, la bestia nera di Cameron. Il dinosauro che non scrive e-mail

10 cose che probabilmente non sapete di Jean-Claude Juncker


Il Consiglio europeo ha fatto la sua scelta al Parlamento: è il democristiano Jean-Claude Juncker, che diviene così presidente della Commissione Europea. E' la prima volta che il Parlamento è strettamente associato alla nomina del capo della Commissione. Alcuni (come Liberation) parlano addirittura di un "colpo di Stato istituzionale". I parlamentari, che si suppone delegati per incarnare al meglio gli interessi dell'Unione, si son fatti prendere la mano sopra i capi di Stato, di governo e dei piccoli calcoli nazionali. 

Ecco perchè, la candidatura di Jean-Claude Juncker non ha sollevato alcun tipo di entusiasmo. Anche nella sua parte politica egli appare come rappresentante di un'Europa che non esiste più, inghiottito nel crollo del sogno federalista. "Stanco, usurato, invecchiato", "uomo del passato, uomo delle passività": fate voi. 
         
I - Sin da piccolo Jean-Claude Juncker adorava la figura degli operai.
Sin da piccolo evocava l'immagine di suo padre, descritto come un lavoratore dell'industria dell'acciaio,  nel bacino minerario di Belvaux rara enclave socialista del Granducato (vedi intervista su gouvernement.lu)
       
Non sono rari i momenti di lirismo:
 "penserò tutta la vita agli alti forni, al ricordo del ritmo delle macchine. Ho vissuto al suono delle sirene che annunciavano la fine dei turni di lavoro, seduto sulle scale di casa a guardare i lavoratori che smontavano e quelli che iniziavano, tutti in tuta blu e bicicletta". 
            
L'evocazione del padre sindacalista (LCGB, organizzazione cristiana) permette a Jean-Claude Juncker di dare una patina sociale al suo tessuto politico. 
              
Sempre taciturno fu arruolato nell'esercito tedesco per combattere sul fronte russo. Il ricordo della guerra dà un'altra dimensione al suo impegno europeo. 
     
     
II - Si vede come un ex ribelle flirtare con i trotzkisti 
Jean-Claude Juncker (In un'intervista, già citata di Isabelle Ducrouzet, pubblicata nel marzo 2009, sul sito del Governo del Lussemburgo, gouvernement.lu)vuole farci credere di essere un ribelle prima che il vecchio uomo grigio deriso dai suoi nemici: 
 "A 17 anni, in piena ribellione, ho flirtato con la IV° Internazionale  spiegando a mio padre e mia madre che la loro vita borghese, per me, non significava nulla".
           
L'ex primo ministro del Lussemburgo si riferisce al movimento trotzkista della fine degli anni '60, di cui la NPA Besancenot è l'erede. In questo contesto Juncker non è stato molto attivo: non ha lasciato molte tracce di questo passato di sinistra. 
     
       

III - "Giovanissimo" è stato ministro, a 28 anni 
Nel 1982, quando aveva solo 28 anni, divenne Segretario di Stato per il Lavoro e della Previdenza sociale. Secondo Le Monde (Junker un Europeo quasi perfetto), questo fece di lui il ministro più giovane d'Europa. Un decennio più tardi, "Junior" - lo soprannominava Helmut Kohl, il cancelliere tedesco - era, infatti, già Primo Ministro. 
           
Juncker era già noto per il suo umorismo corrosivo, consumatore di tabacco e dal carattere europeo (quadrilingue: francese, tedesco, inglese e lussemburghese). Con competenze da fedele cristiano-democratico, vicino ai partner socialisti. "L'uomo delle missioni impossibili", (Le Figaro nel 1998). 
            
Quando unì le funzioni del Primo Ministro, Ministro delle Finanze, Ministro del Lavoro e Ministro del Tesoro fu l'artefice dell'avvicinamento delle prospettive francesi e tedesche sul passaggio alla moneta unica. Avrebbe persuaso la Francia ad accettare il patto di stabilità di bilancio per rassicurare il Cancelliere tedesco Kohl. 
              
Dopo più di quindici anni, non cambia nulla. Presidente dell'Eurogruppo, Juncker ha dovuto gestire le consuete tensioni tra nord e sud. 
   
   
IV - Era in coma durante la caduta del muro di Berlino.
Ma non perchè gli fosse caduto addosso. Nel 1989, subì un grave incidente d'auto e trascorse due settimane in coma. Secondo L'Express, quando si risvegliò, credette, come nel film "Good Bye Lenin!" (trasmesso questa notte da La7) che tutto questo fosse una grande bufala. 
          
Martin Schulz/Jean-Claude Junker: duel pour l'Union

V - Non scrive e-mail.
I suoi avversari politici lo descrivono come 'uomo polveroso'. Per loro, questo vecchio dinosauro, è il simbolo di un'Europa che non esiste più. Ottimista nel riavvicinamento dei paesi e con lo slancio federalista. 
         
Non sappiamo se sia stato un amico o un nemico a sussurrare alla stampa che Jean-Claude Juncker "non ha mai usato un computer, non scrive e-mail" e che dei suoi collaboratori siano, a fatica, riusciti a dotarlo di uno smartphone per leggere almeno i dispacci di agenzia. 
         
All'indomani dell'elezione, sta cercando di sganciarsi da questa immagine e giura di non essere l'uomo descritto dai media e dice: 
"Io non sono un uomo vecchio e stanco" . 

VI - Non sopporta la definizione dello "sceriffo" Montebourg.
Il Lussemburgo non gode di una buona reputazione in Europa. Mentre il Granducato viene definito "paese artificiale" gli economisti smontano i meccanismi di fughe fiscali ivi in transito. 

Questo piccolo paese al confine tra la Francia, Belgio e Germania si è concentrato sul rallentamento delle discussioni europee in materia di segreto bancario e di lotta contro i paradisi fiscali. 
              
Nel 2002, Jean-Claude Juncker aveva già descritto come "ridicolo" e "eccessivo" un rapporto sul riciclaggio di denaro che coinvolse il suo paese. Questo documento è stato scritto da Arnaud Montebourg - qualificato per l'occasione "sceriffo del Palais Bourbon".
             
Juncker è stato sempre attivo, dietro le quinte, perchè il suo paese rimanesse un paradiso di opacità finanziaria prima della pia conversione, sotto la pressione dei capi di Stato europei, alle virtù della trasparenza promesse entro il 2016. 
     
    
VII - E' stato sempre un lussemburghese DOC.
Molto a lungo, Jean-Claude Juncker ha dominato la vita politica del Granducato. Ma è stato accompagnato alla porta da Xavier Bettel, sindaco (borgomastro) del Lussemburgo. Quest'ultimo, liberale, si è alleato con i socialisti e gli ambientalisti per porre fine al lungo regno dei cristiani-socialisti. 
    
Jean-Claude Juncker è stato costretto a dimettersi nel luglio dello scorso anno dopo una incredibile, rocambolesca storia di spionaggio. Nel 2012, la stampa rivelò che Juncker era stato registrato da un orologio spia dai servizi segreti di cui era responsabile. 
    
I Lussemburghesi, allora, scoprirono che i servizi di intelligence dello Stato del Lussemburgo (SREL) avevano operato in modo, come dire, completamente sfrenato e disinvolto, fino a intercettare chiunque senza autorizzazione. Tutto questo si mischia e confonde con il caso Bomeleeër, una serie di attentati che aveva terrorizzato il Lussemburgo negli anni '80. 
     
Un rapporto parlamentare (PDF) puntò il dito contro il Primo Ministro. Quando annunciò le sue dimissioni lo fece con il suo solito senso dell'umorismo: 
"Se sudo, non è perché ho paura, ma perché fa caldo!". 
   
   
VIII - Annunciò la morte di Arafat prima del tempo.
La storia è raccontata dal quotidiano belga La Libre, nel 2004. Jean-Claude Juncker era allora Primo Ministro del Lussemburgo, 'arrivato a Bruxelles per partecipare a un vertice europeo. 
    
La massa di giornalisti intorno a lui lo chiamò per una dichiarazione. Yasser Arafat veniva ricoverato all'ospedale di Clamart, Parigi. Sotto pressione, Juncker da codardo "Sì, Arafat è morto da un quarto d'ora".

I giornalisti, sovraeccitati, urlarono la notizia ai telefoni. Mezz'ora dopo, Juncker ritirò le sue osservazioni. Arafat era vivo, sarebbe morto una settimana dopo. 
 
   

IX - Come Sarkozy è un parlatore d'oro. 
Il sito Challenge osserva che Jean-Claude Juncker è annoverato tra gli speaker de luxe in almeno tre agenzie internazionali: il London Speaker Bureau, l'agenzia Premium Sspeakers di alta qualità e Speakers Celebrity. Queste aziende sono specializzate in "piazzamento di personalità" durante una sequenza "di operazioni di eventi".
               
Sarebbe perfettamente possibile "booker" (noleggiare) Jean-Claude per una conferenza sulla finanza (a caso). Ma vi costerà decine di migliaia di euro. E con la sua nomina, oggi, dovrebbe essere aumentato parecchio il suo rating. 
 
 
  
X - Ha difeso (un pochino) la Grecia dal cinismo dei tedeschi
Jean-Claude Juncker è uno dei cuochi che ha cotto a puntino la Grecia. L'ex premier s'è anche concesso il lusso di criticare la Germania nel 2012, quando Der Spiegel titolò "Addio Acropoli" e il ministro dell'Economia tedesco dichiarò che una uscita della Grecia non rappresentava per niente, e già da tempo, qualcosa di spaventoso". 
     
TitelbildAlla televisione tedesca, il presidente dell'Eurogruppo disse che una uscita della Grecia dalla zona euro sarebbe "gestibile" ma non "auspicabile   
"I tedeschi, molti tedeschi (...) parlano della Grecia come se si trattasse di un popolo non rispettabile. Non mi sembra sia il caso".
Un anno dopo, ad Atene. Si presentò come grande innamorato delle isole greche e dei loro sapori :
"Quando la Grecia è stata attaccata in modo violento, arrogante, ero lì per difendere i miei amici greci".

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