29 gennaio, 2015

La Cattedrale di San Petronio dal 7 gennaio è sorvegliata speciale.

Dal 15 gennaio i visitatori della Basilica di San Petronio a Bologna sono soggetti a misure di sicurezza rigorose. Una rappresentazione del Profeta incoraggerebbe gli islamisti radicali a rappresaglie contro l'opera del pittore Giovanni da Modena, ispirata all'Inferno di Dante.

Aumentato il grado di sicurezza in città dopo i fatti di Parigi. Blidati tutti gli obiettivi «a rischio» e gli eventi/appuntamenti considerati sensibili dalla prefettura. Fuori dalla Basilica di San Petronio sono dapprima riapparse le camionette della polizia e dell’esercito e da questa mattina sono ripresi i controlli con i metal detector all’ingresso della chiesa.Dal momento dell'assassinio di Charlie Hebdo, il 7 gennaio, l'opinione pubblica italiana è scossa dagli attentati islamici in Francia. Gli estremisti dell'Islam radicale potrebbero anche colpire l'Italia. Tra gli obiettivi simbolici potrebbe anche esserci l'affresco del Profeta nella Basilica di San Petronio. 

Dal 15 gennaio le autorità italiane hanno rafforzato le misure di sicurezza intorno alla Basilica di San Pietronio, dove impiegano anche i metal detector. Uno dei dipinti della famosa chiesa, che raffigura il profeta Maometto, è l'origine della mobilitazione delle forze di polizia.

All'inizio del Quattrocento Giovanni da Modena fu responsabile della decorazione della cappella Bolognini nella Basilica di San Petronio a Bologna. Dipinse quattro affreschi di ispirazione biblica: La storia dei Magi, Paradiso e Inferno, L'elezione di Giovanni XXIII e scene della vita di San Petronio, patrono della città.

Già dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, questo lavoro ha causato notevoli tensioni. Un dettaglio di un affresco, Il Giudizio, mostra il Profeta tormentato dal demonio. Questa rappresentazione iconica del XV secolo è stata ispirata dall'Inferno di Dante. Negli anni 2000, gli islamisti radicali di Bologna richiesero che il lavoro di Giovanni da Modena fosse rimosso dalla Basilica di San Petronio. Il tono era minaccioso. Alcuni addirittura volevano che l'affresco fosse distrutto. Le autorità italiane decisero di adottare misure di sicurezza drastiche. Almeno due attacchi jihadisti furono contrastati tra il 2002 e il 2009, uno con l'ausilio dei servizi segreti marocchini.

Negli ultimi anni le minacce si sono fatte meno forti. Intellettuali musulmani, gli studiosi del Corano, avevano ritenuto che questa immagine di Maometto e la sua interpretazione sono puramente di ordine teologico. Secondo loro, risalente al XV secolo, ora appartiene alla storia con la S maiuscola. Rassicurate da questi punti di vista, le autorità italiane avevano anche deciso di allentare i controlli o addirittura eliminare le misure di sicurezza. Gli attacchi del 7 gennaio hanno cambiato radicalmente la situazione. 

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