26 giugno, 2015

Rotto il tabù della parola "negro". É solo una parola di 6 lettere

Cosa rara, addirittura inconcepibile, il presidente Obama ha detto la parola negro (nigger) in un'intervista ad una radio di Los Angeles per puntare il dito contro la persistenza del razzismo negli Stati Uniti. 

http://www.nytimes.com/2015/06/23/us/obama-racism-marc-maron-podcast.html?hp&action=click&pgtype=Homepage&module=first-column-region&region=top-news&WT.nav=top-news&_r=0
Il New York Times sottolinea: "É solo una parola, lunga sei lettere, ma che non era stata pronunciata da un presidente americano da generazioni". Obama ha invocato la parola 'nigger' in un'intervista trasmessa lunedi, 22 giugno in podcast, per sottolineare le ombre ancora minacciose della schiavitù e della discriminazione che ancora sovrastano la società americana". 

Il quotidiano della Grande Mela si preoccupa anche di spiegare in un secondo articolo, della riunione di redazione, a questo proposito,nella quale ha eccezionalmente deciso di piegare i suoi regolamenti e scrivere la parola, perché "in questo caso, una parafrasi, di un eufemismo o un giro di parole avrebbe lasciato i lettori interdetti e avrebbe privato l'articolo della sua sostanza". 

Il sito on line Politico sottolinea, da parte sua, che il presidente degli Stati Uniti "è lieto di aver detto quello che ha detto". Secondo i consiglieri della Casa Bianca citati dal sito: "Obama sapeva bene che gli sarebbe stato chiesto del razzismo, andando a Los Angeles, durante la sua partecipazione alla trasmissione di Marc Maron e sapeva cosa dire. 
Alla fine della registrazione, era consapevole che la maggior parte delle persone si sarebbe concentrata sul fatto che il presidente aveva pronunciato la parola in lingua inglese più carica di odio razziale. Ma per Obama questa reazione è buona cosa, perché ha spinto sempre più persone a discutere della questione del razzismo che non sarebbe accaduto se non avesse pronunziato la parola tabù". 

Nelle colonne del Washington Post, l'editorialista afro-americano Eugene Robinson da meno enfasi all'uso di Obama della parola "nigger" quanto non sul profondo razzismo della società americana. 

"Il presidente ha scelto un forum insolito per offrirci i suoi commenti più schietti circa il massacro di Charleston", osserva l'editorialista. "Ha detto (alla radio) vediamo che i rapporti razziali migliorano, ma che 'non siamo ancora guariti' dal razzismo e che 'il problema non sta solo nel fatto che non sia educato dire "nigger" in pubblico' ...". 

Eugene Robinson, continuando: "L'elezione di Obama nel 2008 è stato senza dubbio una pietra miliare, un grande evento che non avrei neppure sognato nella mia vita". Tuttavia, egli ammette che non si era reso conto "che il solo vedere una famiglia nera alla Casa Bianca avrebbe accentuato le ansie ed i conflitti razziali. Non mi rendevo conto che lo spettacolo degli afroamericani al potere avrebbe rafforzato il senso di impotenza e di vittimizzazione di alcuni bianchi". 

"Per il lungo termine, sono ottimista, dice il cronista, ma un futuro post-razziale non si concretizzerà di colpo. Abbiamo un lavoro urgente da fare (...). La nostra società riuscirà a porre fine al razzismo quando cesserà di essere razzista". 

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