27 ottobre, 2015

Le 'città intelligenti' in pasto ai giganti.

Posto che mai le nostre città possano divenire 'intelligenti' che ne sarà della democrazia? 

http://www.theguardian.com/cities/2014/dec/17/truth-smart-city-destroy-democracy-urban-thinkers-buzzphrase

Strade e marciapiedi disseminati di sensori per migliorare il flusso di traffico e segnalare i parcheggi disponibili. Queste idee sono di moda, tutte raggruppate sotto il termine di "smart city". Non che le altre siano completamente stupide (salvo eccezioni), ma le "città intelligenti" forniscono dati significativi per migliorare i servizi.

Così, per molti dati, potrebbe essere il momento di affidarne il controllo e la sicurezza. Rileva il giornale inglese The Guardian

http://www.theguardian.com/cities/2014/dec/17/truth-smart-city-destroy-democracy-urban-thinkers-buzzphrase"Più di 2,5 miliardi di persone, per lo più nei centri urbani, già portano volontariamente uno smartphone, sensore di dati, che può suggerire il caffè più vicino, ordinare un taxi e anche trovare un po' di sesso nelle vicinanze. I problemi di privacy, qui vengono risolti da un accordo che limita il flusso di dati tra il settore pubblico e privato e facendo dell'individuo il centro di questo flusso di informazioni. 

Ma per le città intelligenti, è necessario muoversi liberamente tra le aree di dati che normalmente sarebbero separati nel mondo commerciale. Il sistema energetico ha bisogno di conoscere lo stato del sistema dei trasporti. E tutti hanno bisogno di essere gestiti come in un "gioco di Dio": Sarebbe il governo della città, non gli individui, ad esercitare il controllo".


Questo induce un nuovo modo di gestire le città, come un sistema completamente integrato:

"Un incidente sulla strada in un punto A può deviare temporaneamente piste ciclabili e autobus riprogrammando e inviando il trasporto pubblico aggiuntivo per la periferia".

Per gestire tutto questo, i politici sono costantemente bombardati da proposte di marketing per lo sviluppo di tecnologie di "smart city".

I rischi sono molteplici: l'obsolescenza dei programmi per elaboratore o l'uso "chiuso" dei dati prodotti gratuiti. O, peggio ancora, siamo nel bel mezzo di un problema democratico:

"L'attuazione di una città intelligente con strutture di gestione attuali, sarebbe come dirigere Amazon con una libreria".

Una possibile soluzione è quella sviluppata nella città di Madrid, guidato da Manuela Carmena, eletta con il sostegno di Podemos.

"Invece di chiedereci quale città vogliamo collegare in rete ed automatizzare, Manuela Carmena chiede: quali sono i problemi sociali che vogliamo risolvere con la tecnologia?".

Un buon modo per avere una città intelligente senza cadere nel neoliberismo sostenuto dalle società che controllano queste tecnologie. Risultato: la nascita di un vero e proprio dibattito su ciò che la gente vuole vedersi gestire dalle tecnologie e prevenire l'erosione della democrazia. 

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