10 novembre, 2015

Scambiano foto sexting come fossero 'Panini'.

In una piccola e tranquilla città del Colorado, la polizia ha scoperto che gli studenti delle scuole medie e superiori si sono scambiati selfies abbondantemente compromettenti, nascosti in una applicazione di sicurezza. Il fenomeno è diffuso. 

http://www.cbsnews.com/live/video/new-apps-allow-users-to-keep-sexting-secret/La squadra di calcio di Canon City, Colorado, ha dovuto dare forfait l'ultima partita della stagione, lo scorso week end: un sacco di giocatori erano coinvolti in un frenetico scambio di centinaia di selfies degli spogliatoi degli studenti liceo e del college, evento che ha scosso questa piccola città semi-rurale nella parte occidentale degli Stati Uniti. Tutta l'America, non solo la più puritana, si interroga sul fenomeno del sexting tra ragazzi che ha subito una evoluzione in maniera massiccia. 

L'indagine in questo "scandalo sexting" sarebbe cominciata all'inizio di questa settimana. Tutto avrebbe avuto inizio con la chiamata del numero verde dello stato, per i giovani (Colorado Safe2Tell). Lo stesso gruppo scolastico (NewYorkTimes) di questa cittadina di 16.000 abitanti ha rivelato la vicenda mercoledì pubblicando sul suo account di Facebook che un certo numero di studenti "aveva scattato e fatto circolare le foto di sé che esponevano parti intime dei loro corpi o la loro biancheria intima". 

Gli studenti sono stati sospesi. Potrebbero dover affrontare procedimenti penali, dal momento che è illegale possedere e distribuire le immagini di minori nudi (alcuni erano in terza). Ci sarebbe un problema: se sono minorenni, sarà difficile incriminarli per pornografia infantile. Ad un controllo della polizia risulterebbe che nessun adulto è coinvolto nei fatti. L'istituto ha inviato uno smartphone che contiene centinaia di fotografie. 

Il New York Times (già cit.) ha detto che gli studenti si scambiavano queste immagini maliziose, attribuendo ad esse un punteggio, come le figurine Pokemon o Panini. 

Per nascondere queste fotografie ai loro genitori o al controllo della scuola, erano memorizzate e condivise con applicazioni discrete tipo Vault per iPhone o Android, ma ve ne sono molte altre, messe al sicuro con una chiave digitale, password, e nascoste sullo schermo del computer portatile dietro l'icona di una calcolatrice. Decisamente insospettabile. 

Questo vezzo della condivisione di foto di nudo esiste già da diversi anni nella piccola cittadina del Colorado. Una madre, che nel frattempo si è spostata, ha detto al New York Daily che nel 2012 quando ha scoperto le foto di un'adolescente nuda nel cellulare della sua figlia di 12 anni, un consigliere dell'istituto ha risposto: "Il collegio non poteva fare nulla perché la metà della scuola faceva sexting". 

Forse anche in molti altri istituti nel paese, direi anche oltre questi confini, altre storie sono comparse nei titoli dei giornali in Connecticut e di New Jersey. Ma sarebbe la prima volta che questo tipo di scandalo assuma tali enormi proporzioni tra gli adolescenti. 

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