19 dicembre, 2016

Quanto affidabili le misure di Facebook contro le false informazioni?

Il gigante della Silicon Valley ha lanciato il suo attacco contro i contenuti fraudolenti che gli hanno procurato, nel corso degli ultimi mesi, le critiche più virulente. 
http://www.journalism.org/2016/12/15/many-americans-believe-fake-news-is-sowing-confusion/
Facebook finalmente si decide a cedere alla tempesta dei media e le accuse per aver dato libero sfogo alla diffusione di informazioni false. Giovedi, 15 dicembre, il social network ha lanciato una serie di misure per "modificare la sua potente news feed per sradicare le informazioni false", come leggiamo su  Bloomberg News

Le nuove caratteristiche sono visibili da alcuni utenti americani. Queste mirano a facilitare "la segnalazione di articoli contraffatti, ottimizzare l'algoritmo di Facebook e un maggiore controllo sulla pubblicità", dice Adam Mossen, V. presidente, sul sito, che gestisce la trama delle News Feed. In particolare, gli utenti possono ora segnalare più facilmente i contenuti che si sospetti essere fraudolenti: "Basterà fare clic nella parte in alto a destra del messaggio e segnare il contenuto come "noioso" o "spazzatura", dice lui.

Risultato: Una volta riportato, il contenuto potrà ancora essere condiviso, ma sarà contrassegnato come "contestato" e, successivamente, classificato tra i contenuti che saranno penalizzati nelle News Feed. "Vale a dire che appariranno in fondo alla lista", dice Vox. Ancora più importante, questi articoli contrassegnati come "contestati" subiranno ulteriori verifiche più severe. 

In caso di segnalazioni, Facebook conterebbe su "altri segnali" di cui non ha specificato la natura, per sottoporre, se necessario, l'articolo o il messaggio a siti riconosciuti per il loro lavoro di revisione di informazioni. Si collaborerà in particolare con le organizzazioni di notizie, come ABC News e Associated Press. 

Il New York Times si chiede come funzionerà questo 'fact-checking' (questi test della verità dei fatti), affidato a terze parti, attivate per condurre il controllo. Facebook lavorerà per questo con i professionisti dell'informazione. Il social network ha annunciato di aver attivato una partnership con l'Associated Press e i siti Politifact e Snopes. 

Quella di Mark Zuckerberg, a giudizio di Bloomberg, appare una reazione piuttosto "prudente", dopo l'annuncio nel mese di novembre di azioni future. Il boss di Facebook era allora sotto un fuoco incrociato, ad una ondata di critiche sul ruolo svolto dalla sua piattaforma nell'elezione di Donald Trump. Una polemica che non tende affatto a placarsi. 

Così, il Pew Research Center ha rivelato il 15 dicembre che uno americano su quattro (23%i pensa di aver condiviso informazioni false e che ciò genera un'enorme confusione. 

NBC News, dal canto suo, mette in guardia i lettori: "Non aspettatevi che Mark Zuckerberg faccia tutto il lavoro - la nuova iniziativa si affida direttamente agli utenti, che, per il momento, sono soltanto un piccolo gruppo pilota". 

In seguito alla elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, Facebook, come dicevo, è stato additato per non aver fermato la diffusione di informazioni false. Un articolo, per esempio, sosteneva che Papa Francesco avesse espresso sostegno al candidato repubblicano, ed era stato più volte condiviso. Un altro diceva che un agente federale che indagava su Clinton fosse stato trovato morto. Anche questo multicondiviso e di grande successo. 

Questo dibattito si è intensificato ai primi di dicembre, quando un uomo ha aperto il fuoco in una pizzeria per il sospetto che, sulla base di informazioni false, ospitasse una rete di pedofili che coinvolgeva in particolare Hillary Clinton. 

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Vorrei anche ricordare che, in Italia, il codice penale punisce anche con la reclusione la diffusione di notizie false. 

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