22 giugno, 2017

Leggendo si risveglia il cervello degli adulti. La plasticità del nostro organo principale.

Un esperimento condotto con una trentina di analfabeti, in India, mette in evidenza il fenomeno della plasticità del cervello nelle zone più primitive dell'organo umano. 
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Imparare a leggere ha effetti sorprendenti sul cervello. Uno studio condotto in India su 21 analfabeti trentenni, dimostra che imparando l'alfabeto, la composizione delle parole e un po' di grammatica, si creano nuove connessioni tra le diverse parti del cervello. Questi risultati sono stati pubblicati il 24 maggio scorso da Science Advances

Ricercatori provenienti dal Lucknow Biomedical Research Center in India, assistiti dalle Università di Hyderabad e Allahabad e dall'Istituto olandese di psicolinguistica Max Planck, "mentre si aspettavano uno sviluppo della regione della corteccia esterna", hanno scoperto che i cambiamenti sono intervenuti anche "nelle più profonde e più antiche aree del cervello", riporta l'Indian Express nel suo numero del 12 giugno

Sulla scala dell'evoluzione dell'umanità, la scrittura è un fenomeno "relativamente nuovo", dice il giornale. La sorpresa è che l'apprendimento della lettura riguarda le regioni del cervello che già esistevano "diverse migliaia di anni fa", quelle che ci permettono, per intenderci, di "fare la differenza tra un coniglio e un serpente". 

É come se nuovi canali di informazione siano stati creati dalle sinapsi, permettendo la "sincronizzazione tra i centri della vista, udito e capacità motorie". 

Questa scoperta suggerisce che la dislessia non può essere un problema di linguaggio, ma di visione. Si aprono nuovi orizzonti in particolare nel mondo della scuola, in un paese dove "un quarto della popolazione non è in grado di leggere o scrivere", dice The Indian Express. 

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