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01 febbraio, 2021

Stanno scomparendo I quartieri a luci rosse dal Belgio?

Diverse città in Belgio hanno un quartiere in cui le prostitute mettono in vendita il loro fascino esposte alle finestre. Mentre le misure sanitarie le hanno costrette a cessare l'attività da molti mesi ormai, la pandemia non è l'unico fattore che potrebbe far scomparire questo settore, spiega De Standaard Weekblad. 

"Non si sa molto sulla genesi dei quartieri a luci rosse del Belgio, a parte quelli che sono apparsi dopo la seconda guerra mondiale", scrive De Standaard Weekblad

Prima c'era già la prostituzione nel quartiere di Schippers ad Anversa, come a De Wallen ad Amsterdam, "ma non in vetrina: la morale non lo avrebbe permesso". 

Il fatto è che questi quartieri si sono sviluppati, principalmente a Bruxelles e Anversa, dove intere strade sono fiancheggiate da vetrine dietro cui le prostitute si espongono sotto luci al neon rosse e viola. 

Forse bisogna dire che si sono esposte, perché le restrizioni sanitarie hanno costretto questi quartieri a spegnere le luci, al punto che il settimanale fiammingo si domanda in copertina se il settore della prostituzione alle finestre, già sotto il colpo di altre minacce, alla fine non si estingua. .

Mentre nei vicini Paesi Bassi la prostituzione è considerata una professione a pieno titolo - che dà accesso in particolare alla sicurezza sociale - in Belgio è piuttosto “tollerata”. 
La prostituzione non è un crimine, a differenza della istigazione e del prossenetismo, ma una certa vaghezza circonda il settore. 

Come spiega il quotidiano, i quartieri a luci rosse hanno visto una svolta alla fine del millennio:
"La presenza di prostitute straniere, marginale negli anni Ottanta, era diventata la norma. 

Questa tendenza, unita all'arrivo di nuove reti a volte criminali, ha sconvolto la vecchia simbiosi tra residenti locali e prostitute belghe". 

Questo periodo vede il degrado dei quartieri: i proprietari lasciano andare in rovina i loro locali - “pur dicendo che trovano ancora acquirenti” -, le condizioni di lavoro peggiorano, gli automobilisti che vengono a dare un'occhiata generano ingorghi notturni e diurni, “mentre armi e droga alimentavano traffici e risse”. 

La città di Anversa, presto seguita da altre, ha quindi adottato misure, in particolare per limitare il traffico e regolamentare le norme igienico-sanitarie per i proprietari. 

Il blocco ha ovviamente inferto un duro colpo alle prostitute, e in particolare alle tante che si trovano in una situazione irregolare. Ma, prima della pandemia, il settore aveva già subito un duro colpo, legato in particolare allo sviluppo del lavoro sessuale via Internet. 

Un altro fattore: “la prostituzione visibile è sempre meno tollerata”, spiega la rivista fiamminga. 
Perché “le città vogliono essere attraenti, pulite e sicure per attirare turisti, investitori e classi medie”. 

Il disordine generato dai quartieri a luci rosse, invece, “non si adatta a questo progetto”. Tutto ciò è quanto è stato proposto nelle varie città del Belgio dove hanno cercato di chiudere le finestre, senza trovare una soluzione sostitutiva soddisfacente. 

Ci si domanda se la prostituzione sia necessariamente incompatibile con il rinnovamento dello spazio urbano? Non necessariamente, replica De Standaard Weekblad, citando l'esempio di Anversa, dove le politiche contro la povertà sono state attuate contemporaneamente alla supervisione del settore della prostituzione alle finestre. 

"La prostituzione fa parte della nostra società", ha detto il fondatore di un centro di supporto alle vittime della tratta di esseri umani intervistato dal quotidiano. 

"Dobbiamo avere il coraggio di assegnargli un posto attraverso una politica di pianificazione del territorio che tenga conto di tutti gli aspetti della questione. Quimdi iniziare sedendo attorno a un tavolo e ascoltando le varie lamentele".

17 giugno, 2019

La prostituzione dilaga sulle app di incontri.

Le applicazioni di incontri sono diventate una piattaforma privilegiata per l'organizzazione del sesso a pagamento. 

http://www.slate.fr/story/178410/internet-applications-rencontres-tinder-grindr-prostitution-travail-sexeSempre più spesso meno visibile in strada, la prostituzione occupa ora un posto importante sul web, in particolare su diverse applicazioni di mobile dating come Tinder o Grindr o molte altre ancora. Il fenomeno sta prendendo piede. Questo è almeno uno dei risultati formulati in un rapporto mondiale recentemente pubblicato dalla Fondazione Scelles, un'organizzazione francese che combatte la prostituzione e lo sfruttamento sessuale. 

Il rapporto riporta i risultati di un'analisi condotta in 35 paesi in tutto il mondo. Tra le principali osservazioni: la 'prostituzione 2.0', in particolare attraverso le app di appuntamenti, sta diventando sempre più diffusa. Le possibili spiegazioni includono l'aumento dell'anonimato - e quindi la sicurezza - di cui godono i fornitori di questi servizi a pagamento. 

Tuttavia, rimane difficile quantificare accuratamente la prostituzione su Internet a causa della sua scarsa visibilità, dicono alcuni esperti. Inoltre si presenta, a volte, irregolare e discontinua, con alcune persone che preferiscono utilizzare app per appuntamenti in modo sporadico. 

A volte i fornitori testimoniano, il più delle volte coperte dall'nonimato. In un articolo pubblicato su Slate, si può leggere la storia di Venus, una donna transgender che si è prostituita per la prima volta a 16 anni. 

O quella di Tom, un uomo di 25 anni che racconta come sia arrivato ad avere regolari relazioni retribuite con un partner incontrato su una applicazione di appuntamenti gay: 'Regolarmente, per aver risposto a un ragazzo, che mi ha detto 'Io pago'. Ho dovuto farlo cinque volte,  è un denaro super facile'. 

Sembra che la prostituzione online abbia un futuro brillante davanti a sé. Perché diversamente da quella di strada, il cliente su internet può facilmente scegliere la persona che vuole pagare in cambio di una relazione, sia in base al suo aspetto fisico che ai servizi che offre, essendo tutti piuttosto spesso visualizzati chiaramente sull'app. 

Queste modalità portano anche ad una competizione estremamente agguerrita tra le lavoratrici del sesso: perché devono evidenziare il proprio annuncio e fare in modo che si distingua a tutti i costi dagli altri. 

Snapshot_2019-06-17_083046_fondationscelles.org

28 maggio, 2017

Il sesso non è gioco per bambini. Campagna choc contro la prostituzione minorile.

https://www.freeagirl.nl/en/
L'associazione olandese "Free a girl" ha colpito duro con il suo ultimo video "Sexs is not a childs play - il sesso non è un gioco da ragazzi", che aumenta la consapevolezza sul traffico di esseri umani e la prostituzione infantile. 
https://vimeo.com/user66395012La "Settimana contro la prostituzione infantile" si è svolta dal 15 al 21 maggio, una settimana in cui i Paesi Bassi raccolgono fondi per finanziare la lotta contro la prostituzione infantile in tutto il mondo. 

Per aumentare la consapevolezza sul traffico di esseri umani e la prostituzione infantile, l'associazione olandese "Free a Girl" - che opera nei paesi come Bangladesh, Brasile, Nepal, Paesi Bassi e Thailandia - ha condotto una campagna più che inquietante. 

"Il sesso non è un gioco da ragazzi" inizia con una ragazza che scopre innocentemente giocattoli sessuali e si conclude con immagini reali girate in un bordello in India. 

23 maggio, 2013

Poche donne a Cannes in concorso ... ma molte per i piaceri degli ospiti

Cannes Hookers Illustration - P 2013Festival Internazionale di prostitute 
Ogni anno, tra 100 e 200 escort sbarcano a Cannes per animare le serate ricche del "festival", lo rivela The Hollywood Reporter. Lo testimonia Elie Nahas, un libanese sospettato di aver condotto la prostituzione di lusso sulla riviera francese.



Dei 20 film in lizza per la Palma d'oro di quest'anno, solo uno è stato diretto da una donna (un castello in Spagna Valeria Bruni Tedeschi). Poco. Ma è meglio dello scorso anno, quando non c'era nessuna. Ogni anno, o giù di lì, si pone la questione del posto delle donne a Cannes e poi ... Eppure, nel più prestigioso festival internazionale del cinema nel mondo, un posto è riservato alle donne: la prostituta. Ogni anno, circa 200 lavoranti del sesso arrivano sulla Riviera francese al Festival di Cannes mentre rombano le Ferrari al Gran Premio di Monaco, concomitante. E' l'Hollywood Reporter a rivelarlo: 

"Ogni anno, le donne di tutte i tipi di quelle che i francesi chiamano putes de luxes (ragazze squillo pagate a caro prezzo) vengono remunerate con una media di $ 4.000 pari a 3100 € per notte, laddove le 'locali' generalmente quotano tra i 40 ei 60 euro l'ora. Verso i trottoirs di Nizza convergono a Cannes le parigine per i loro 'miglior giorno di paga dell'anno". 
Intervistata dal quotidiano di Los Angeles, una prostituta di Cannes, soprannominata Daisy, racconta come il periodo del festival è sinonimo di competizione per lei. Ma "le prostitute locali hanno un vantaggio perché possono contare sugli angeli custodi degli alberghi". Danaro cash al concierge di grandi alberghi di lusso quindi vantaggio assicurato.
Quelle di lusso, poi, fanno parte di una rete ben organizzata. Venute in gruppo, organizzate da agenzie di escort-girls da Parigi, Londra, Venezuela, Marocco, Brasile o Russia, afferma The Hollywood Reporter, esse sono "ospitate" in grandi alberghi e yacht di lusso (in questo caso vengono chiamate 'Yacht girls') al largo o in affitto al Beausoleil, Principato di Monaco, a 40 minuti da Cannes. Le serate iniziano alle 22h. Le ragazze attendono in anticamere dove gli ospiti si affacciano tranquillamente per il loro mercato. Pochi minuti dopo, un uomo dice loro con la mano il numero della stanza in cui le si aspetta. Sempre per motivi di discrezione, lo stipendio è consegnato in busta segnata "cadeaux". 
Elie Nahas, è il lenone di lusso, il libanese, da lui questi dettagli, riportati da The Hollywood Reporter, la prova provata della prostituzione a Parigi e Cannes. E 'stato grazie a lui che uno dei più grandi scandali sui prosseneti è scoppiato a Cannes, nel 2007. 
Quell'anno, gli investigatori dell'Ufficio centrale per la repressione della tratta di ragazze smantellò una vasta rete di prostituzione di lusso in Costa Azzurra. Elie Nahas, uomo d'affari e "tuttofare" di Gheddafi Moatassem - morto nel 2011 - era allora sospettato di essere il principale organizzatore. 
Libanese, 48 anni, rifugiato in Libano, allora è stato condannato (ottobre 2012) da parte del giudice penale di Marsiglia a otto anni di carcere per sfruttamento della prostituzione. "Tutti sanno che ogni anno per il festival, tra 30 e 40 yacht di lusso attraccano nella baia di Cannes Essi appartengono a persone più che benestanti, a bordo di ogni barca, una dozzina di ragazze: top model nude o seminude tutto il giorno, cui viene offerta droga e alcol l'intera giornata... al mattino... la loro famosa busta, dice Elie Nahas. 
Questo dura da 60 anni... Alcune di loro percepiscono fino a $ 40.000, 31.000 € per sera. Gli arabi sono i più generosi. Se una ragazza piace, possono spendere anche un sacco di soldi. "Per riconoscere queste prostitute basta un buon colpo d'occhio, osserva il quotidiano statunitense e cita il celebre critico cinematografico Roger Ebert (deceduto il 4 aprile) in un tweet: "Le prostitute sono ovunque a Cannes, sono facili da riconoscere: sono quelle molto ben vestite e che non fumano" 
vedi
The Hollywood Reporter

france

19 giugno, 2014

Il PIL tra i bordelli - Il PIL dell'Italia vola + 10%

PIL sostenuto da droga e prostituzione 
A partire da questo autunno, i membri dell'Unione europea riconosceranno alcune attività illegali nella valutazione del loro PIL. Un nuovo metodo di calcolo che potrebbe, per esempio, far salire del 4,5% la ricchezza nazionale spagnola. 
http://economia.elpais.com/economia/2014/06/07/actualidad/1402168523_576633.html
Da settembre, tutti i membri dell'Unione europea dovranno includere nel calcolo della loro ricchezza attività illecite come la prostituzione, la produzione e il traffico di droga e il contrabbando. In Spagna, per esempio, "tenendo conto dell'economia sommersa richiesta dalla Corte dei conti europea potrebbe incrementare il PIL del 4,5%", dice il giornale on line Público

Il quotidiano El País, che titolava qualche giorno fa il "PIL tra il bordelli", ha rivelato che questo aumento potrebbe raggiungere i 45 miliardi di euro. 
              
Il giornale conservatore ABC rileva che questo cambiamento nel metodo di calcolo indurrà automaticamente una riduzione del disavanzo e del debito. El País, da parte sua, afferma che passando dal 6,62% al 6,34% il deficit sarà inferiore a 6 5%, l'obiettivo fissato da Bruxelles per Madrid. Per tutti il quotidiano, "questo nuovo sistema di calcolo è più vicino alla realtà, perché le attività illegali contribuiscono a spostare soldi e generare ricchezza e occupazione".
         
Tuttavia, sottolinea El País, l'assenza di dati ufficiali per valutare l'impatto della prostituzione, della droga e del contrabbando nell'economia è un problema. L'Istituto nazionale di statistica sostiene di avere "fonti, indagini e studi" per stimare la quota di queste attività illegali. Tuttavia, secondo El País , "l'Istituto ha contattato la maggior parte delle organizzazioni umanitarie, prostitute e bordelli per compilare i dati. Senza successo". 
                   
Il giornale aggiunge che l'Istituto di statistica - che pubblica normalmente i dati sul PIL di ogni trimestre - ha annunciato l'intenzione di esprimere una volta l'anno, informazioni sul contributo delle attività illegali alla ricchezza del paese. 
                   
Il giornale ABC osserva che è l'economia italiana, che beneficerà maggiormente di questo sviluppo. Qui il PIL potrebbe aumentare del 10%. Alcuni paesi già calcolano droga e prostituzione nel loro PIL. Tra questi, i Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Norvegia o Svezia.
Claves y consecuencias de incluir las drogas y la prostitución en el cálculo del PIB

01 ottobre, 2017

Una campagna pubblicitaria, nei campus belgi, invita gli studenti a prostituirsi

Un sito speciale di incontri norvegese ha lanciato una campagna nei campus di diverse università belghe. 

http://plus.lesoir.be/116093/article/2017-09-25/quand-la-prostitution-se-cache-derriere-un-site-de-rencontres#
Essa è rivolta specificamente alle studentesse, a cui propone di incontrare 'sugar daddies', cioè uomini benestanti e anziani, per soddisfare le loro esigenze. 

Il minimo che si possa dire è che i destinatari di questa campagna pubblicitaria sono chiaramente identificabili: 'Hey les étudiants! (Hey, studenti) Migliorate il vostro stile di vita, uscite con un SUGAR DADDY'. 

Questo slogan, dice Le Soir, è proposto da RichMeetBeautiful, un 'sito di incontri' un po' singolare, propone di mettere dei sugarbabies cioè giovani studenti, con i sugardaddies, vale a dire uomini di mezza età, dalla agiata situazione finanziaria'. In altre parole, 'un sito ... di prostituzione studentesca'. 

La società norvegese ha annunciato che la sua campagna si diffonde su supporti mobili e 'punta alle università'. Infatti, come dice La Dernière Heure, 'lunedì (25 settembre) gli studenti del mattino della Libera Università di Bruxelles hanno scoperto con stupore la pubblicità della campagna del sito di incontri' sul sito dell'università. Nel corso del fine settimana, altre università avevano visto gli stessi poster nei loro campus. 

Da parte sua, su Le Soir, l'amministratore delegato Sigurd Vedal si è difeso: 'Non promuoviamo la prostituzione, ma l'aspetto finanziario, che fa parte di ogni rapporto'. 

I manifesti tuttavia hanno suscitato indignazione sulle reti sociali e all'università, una denuncia è stata presentata al giurì dell'etica pubblicitaria. 

Il quotidiano della capitale ha incontrato il sociologo Renaud Maes, che ha studiato la prostituzione studentesca in Belgio. Questi Insiste: 

'Quello che mi sembra più importante è che la prostituzione studentesca si basa sulla crescente precarietà degli studenti. Se vogliamo veramente fermarla, non è sufficiente impedire alla pubblicità di raggiungere gli studenti, dobbiamo assicurarci che non attecchisca e combattere contro la precarietà!'. 

20 agosto, 2015

Amnesty: Legalizzare la prostituzione, In Europa si pensa sia prematuro.

https://www.amnesty.org/latest/news/2015/08/global-movement-votes-to-adopt-policy-to-protect-human-rights-of-sex-workers/



http://www.irishtimes.com/opinion/it-s-a-mistake-for-amnesty-to-advocate-for-the-decriminalisation-of-sex-buyers-1.2317430La scorsa settimana, Amnesty International ha deciso di impegnarsi per la legalizzazione della prostituzione in tutto il mondo così come Human Right Watch. Amnesty lo ha deciso a Dublino martedì 16. Per il quotidiano di centro sinistra The Irish Times questa decisione è stata presa in tutta fretta: "Anche in un paese così organizzato come i Paesi Bassi, che investe molte energie nella lotta contro la tratta di esseri umani, lo sfruttamento è considerevole, anche nel settore legale. Indipendentemente dalla questione morale, è ragionevole chiedersi se la depenalizzazione potrebbe mai migliorare le cose nel mondo. Alcuni addirittura temono che si traduca in una crescita dello sfruttamento e nel peggioramento della situazione. 

La dichiarazione di Amnesty è prematura. Abbiamo tutte le ragioni del mondo per proteggere meglio i lavoratori del sesso e salvaguardare i loro diritti umani. Ma andare più in là e raccomandare la depenalizzazione in tutto il mondo, sembra davvero andare troppo lontano". 

Simon Hedlin, ex consigliere del governo svedese, denuncia quello che lui considera un errore: "La depenalizzazione della prostituzione sembra essere in contraddizione con gli obiettivi fondamentali di Amnesty. Una delle ragioni per tanti di noi in questi anni a sostegno di Amnesty è stata l'impegno costante dell'organizzazione a favore dei diritti fondamentali delle persone, siano essi rifugiati, prigionieri politici o vittime di tortura. Il diritto di monetizzare il sesso non è un diritto umano, ed è diritto trascurabile rispetto al diritto alla vita e alla libertà delle vittime del traffico di esseri umani. ... Nessuno è costretto ad acquistare servizi sessuali mentre sotto pressione, inganni e minacce, molte persone sono costrette a vendere il proprio corpo". 

24 dicembre, 2015

Prestazioni intime in cambio di lezioni di guida. Tutto regolare. Si può fare.

Nei Paesi Bassi pagare in natura il proprio istruttore di guida è legale. Il governo olandese conferma che gli istruttori di guida possono offrire lezioni di guida in cambio di sesso, in un paese dove la prostituzione è legale. 

http://i1182.photobucket.com/albums/x459/beppedeleonardis/Da%20Gennaio%202015/scuola%20guida%20e%20pagamento%20in%20natura.jpg
I Ministri del governo olandese hanno confermato che è legale per gli istruttori di guida offrire lezioni in cambio di favori sessuali. "Ride for a Ride" è il nome di una legge di nuova introduzione che permette a chiunque oltre i 18 anni di imparare a guidare una macchina in cambio del proprio corpo, la prostituzione è legale nel paese. 

Il governo olandese ha affrontato di petto la questione dopo che Gert-Jan Segers, del partito di opposizione conservatore Christen Unie (Unione cristiana), aveva presentato una interpellanza in Parlamento lo scorso novembre, come ha riportato la CNN. Il caso è visto come prostituzione illegale per una questione fiscale. Gli studenti in questo caso, si prostituiscono senza licenza, non sono soggetti a tassazione e quindi commettono un'evasione. 

In risposta, Melanie Schultz van Haegen, Ministro delle Infrastrutture e dell'Ambiente del paese e quella della sicurezza e giustizia Ard van der Steur, hanno dichiarato che "questa non è una fornitura di sesso a pagamento, ma una offerta di una lezione di guida". Roba di sfumature. Nuances. 

Tuttavia, anche se alcuni media registrano "un aumento delle ricerche sul web" di situazioni che supportino questo tipo di pagamento, secondo Sentina van der Meer, addetto stampa del ministero della sicurezza e la giustizia, il fenomeno non è "comune". 

p.s. Per Paesi Bassi non s'intende Paesi del Sud. Altresì la prestazione non comprende, per quel che è dato di sapere, il conseguimento di un titolo. Insomma prestazione contro prestazione. 

Ad eventuali missive che mi assicurino che nei paesi bassi, nel senso del sud, vi siano situazioni simili con titolo assicurato, evidentemente non risponderò.

22 agosto, 2014

Sesso. No limits


https://www.clipular.com/c/6104533115600896.png?k=fUT7sOW_t9ZlOS-nht__ZC-t9iY

Come Internet ha cambiato tutto
            
Il settimanale britannico Economist ha dedicato la sua prima pagina al commercio del sesso e prende posizione per la liberalizzazione dell'uso del corpo:

"Internet rende l'acquisto e la vendita di sesso più facile e sicura. E' ora che i governi la smettano di cercare di vietarlo".
Il giornale ritiene che le prostitute siano spesso viste, secondo una certa iconografia, solo come "peccatrici, anime buone o vittime", mentre la realtà è diventata più sfumata con lo sviluppo di Internet.

"Per molti maschi come femmine, il sesso è una competenza, un mestiere, proprio così". 
Per il giornale, liberale per principi: 
"i siti personali consentono alle prostitute di vendersi e creare anche un proprio marchio - Sembra, sempre più un settore di servizi come tutti gli altri". 
The Economist ritiene che queste nuove pratiche siano più sicure per le prostitute e "che non importa quale legislazione le abbia regolamentate prima": permettendo di ridurre il numero di protettori violenti, di evitare ad entrambi i partner dell'incontro di andare in posti pericolosi e consentire lo scambio di sangue infetto, certificato e convalidato dai medici. "Che ai governi piaccia o no, la prostituzione è online e se cercano di fermarla, faranno solo male", conclude il settimanale.
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04 agosto, 2018

In Corea del Sud dilagano le telecamere nascoste che spiano le donne nell'intimità. Si moltiplicano le proteste.

Le donne non ne possono più delle telecamere nascoste. Le sudcoreane protestano per la proliferazione di video nei bagni, a scuola, nei treni e negli spogliatoi. 
https://www.firstpost.com/world/metoo-movement-encourages-female-led-activism-in-south-korea-sparks-record-protests-against-spycam-pornography-4884931.htmlL'ondata di caldo a Seoul non impedisce a Claire Lee di unirsi all'enorme manifestazione di questo sabato per chiedere che il governo agisca contro il flagello in piena espansione della 'pornografia da telecamera spia'. 

Questi incontri mensili organizzati da maggio hanno continuato a crescere di dimensioni. Sono diventati le più importanti proteste femminili in Corea del Sud, dove il movimento MeToo ha espresso tutta la sua rabbia e le sue posizioni. 

Al centro dell'indignazione, un fenomeno chiamato 'molka', per cui video di donne riprese a loro insaputa si sono diffusi, girati nei bagni, nella scuola, nei treni, nei guardaroba ... e sono diventati onnipresenti. 

'Entrare nei bagni pubblici è diventata un'esperienza molto stressante', dice Claire Lee, spiegando che controlla sempre i muri se non ci sono 'buchi sospetti'. 

'Non puoi mai sapere se non c'è una telecamera spia nascosta da qualche parte (...) che ti filma mentre fai pipì', dice la studentessa ventunenne, che a volte arriva a tappare i buchi con pezzi di stoffa. 

Il numero di segnalazioni alla polizia che riguardanono telecamere spia è aumentato da 1.100 nel 2010 a 6.500 l'anno scorso. Tra gli autori, i professori, i medici, i pastori, i funzionari governativi, la polizia e persino un giudice. In alcuni casi, la vittima è ingannata dal suo stesso ragazzo. 

Più di 55.000 persone hanno manifestato il mese scorso a Seoul, secondo gli organizzatori della manifestazione. La polizia ne ha contato 20.000. 'La rabbia delle donne è infine traboccata', ha dichiarato un organizzatrice. 

La quarta più grande economia asiatica è innegabilmente orgogliosa delle sue capacità tecnologiche, della velocità di Internet e della raffinatezza dei suoi smartphone. Uno dei lati negativi è la diffusione di questi video sui forum, con la condivisione, sotto forma di pubblicità, per siti web che promuovono la prostituzione. 

I produttori sudcoreani sono tenuti a garantire che le telecamere degli smartphone facciano rumore quando vengono attivate, ma un'applicazione è sufficiente per neutralizzare il dispositivo. Gli stessi smartphone sono soppiantati da telecamere sempre più sofisticate nascoste in occhiali, accendini, orologi, chiavi, collane ... 

Il mese scorso, un uomo di 43 anni è stato arrestato dopo aver filmato segretamente per quattro anni i clienti dei motel di Seoul. Presa una stanza, la inestava di minicamere, anche negli altoparlanti dei televisori. La polizia ha recuperato più di 20.000 telecamere. 

A marzo, un uomo di 34 anni è stato arrestato per aver filmato donne in bagno. Aveva venduto migliaia di video per 100.000 won ($ 90) ciascuno. 

Per gli autori, le sanzioni non sono pesanti, il più delle volte il sequestro o una multa, che turba le associazioni femministe. Tranne, apparentemente, quando un uomo è colto sul fatto. 

Il fattore scatenante delle proteste è stato l'arresto di una donna che aveva segretamente filmato un modello maschio che posava nudo in un collegio d'arte a Seoul. Era stata arrestata pochi giorni dopo la pubblicazione. 

'La polizia raramente reagisce quando le donne vittime gli chiedono di arrestare gli autori di reati', denuncia Seo Seung-hui, il centro di risposta sessuale violenta alle violenze della Corea. 

Questa volta, il sospetto è stato mostrato in tv mentre la polizia ha fatto irruzione nella sua casa. 'Le donne hanno visto la velocità con cui la polizia ha reagito in questo caso estremamente raro in cui la vittima è un uomo', spiega Seo Seung-hui. 'Questa disparità di trattamento ha alimentato la rabbia'. 

https://www.straitstimes.com/asia/east-asia/south-korean-women-protest-spycam-porn-in-mass-rally
Female protesters,Seoul, 7/7/2018
Le manifestanti richiedono pene più pesanti per gli autori di questi video, per coloro che li distribuiscono e anche per quelli che li guardano, oltre a maggiori restrizioni sulla vendita di telecamere spia. 

Ma il segno più palese che c'è ancora molta strada da percorrere è che molte dei manifestanti presenti agli ultimi raduni hanno i loro volti mascherati e si sono rifiutate di essere fotografate, per paura di essere a loro volta l'obiettivo della campagna di molestie online.

19 agosto, 2015

Mettersi nei panni del sindaco corrotto. L'applicazione di successo.

É un'applicazione popolare in Spagna: permette di incarnare un sindaco senza scrupoli il cui unico scopo è quello di riempirsi le tasche. 

http://www.meigalabs.com/en/proyectos/item/44-corrupt-mayor-clicker.html

Quasi 100.000 download dal lancio! I creatori di Corrupt Mayor Clicker quasi non si capacitano di un tale successo. Pieni voti per MeigaLabs, uno studio indipendente spagnolo di giochi e applicazioni. In origine, i tre giovani informatici di 25 anni, tutti ex studenti della Galizia, nell'estremo nord-ovest della Spagna, vincitori di un concorso dell'Università di Vigo, avevano vinto una borsa di studio per iniziare la propria attività nel 2014. Ma, finora, il successo si faceva attendere. 

L'ultimo gioco per piattaforme mobili di MeigaLabs sconvolge dal punto di vista morale: in Corrupt Mayor di Clicker, devi giocare come un sindaco, a dir poco malandrino fino al midollo e le cui decisioni vengono prese a seconda del profitto personale che ne può trarre. 

Il suo partito? É quello dei soldi, il Money Party! 

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.meigalabs.corruptmayorclickerSecondo la descrizione dell'applicazione, tutti i mezzi sono buoni per arrivarci: corrompere le autorità locali o i funzionari, costruire frodi, truccare appalti pubblici o concessioni edilizie, privatizzare gli ospedali, imbastire traffici di tutti i tipi ... persino l'acquisto di voti, promuovere la prostituzione e la vendita di armi. Insomma, le possibilità sono infinite. 

La filosofia del gioco si riassume in una frase: "Essere un buon politico, imbrogliare e rubare tutto il possibile fino a quando non si sia accumulata una quantità eccessiva di denaro per la propria banca svizzera". 

I nostri tre progettisti descrivono il loro gioco come "il lato oscuro del Monopoli" - chi non ha mai pensato di rubare in banca? Un Monopoli Trash senza carcere: gli scenari difficilmente lasciano spazio ad un possibile arresto. Essi negano di aver mai avuto alcuna intenzione politica. "Volevamo fare qualcosa di divertente, semplice e universale. Non abbiamo trovato niente di più attuale, più comprensibile e di ironico che potesse funzionare in tutto il mondo". Tempi duri per i politici! 


Il contesto politico spagnolo non è certamente estraneo al loro successo. Le vicende di corruzione hanno squassato i principali partiti politici. Lo scorso ottobre, una cinquantina di persone sono state arrestate per corruzione in un caso di falsi appalti pubblici. Il Partito Popolare come il Partito socialista hanno avuto i loro bravi scandali. Da cui, il successo del partito dei "cittadini" della sinistra radicale Podemos e dei centristi di Ciudadanos (partito della cittadinanza). 

20 settembre, 2014

La cannabis europea. Il boom del mercato interno rifornito dagli Spagnoli - Barcellona la nuova Amsterdam

Cannabis fatta in Spagna
http://politica.elpais.com/politica/2014/09/16/actualidad/1410891002_280058.html
    

La Spagna ha quintuplicato la sua produzione di marijuana, i sequestri aumentati del 532% tra il 2009 e il 2013, secondo un rapporto del Ministero degli Interni. Quella della eurocannabis non era solo una proiezione allarmistica.

"Negli ultimi dieci anni, la rivoluzione del traffico della droga ha favorito un mercato interno europeo del quale la Spagna è il fornitore. L'Europa produce ormai quantità industriali di marijuana", riporta El País . Secondo il giornale, l'aumento della produzione di cannabis in Spagna è tale che il paese può ora soddisfare la domanda di altri continenti. Nelle cinque città più coinvolte (Murcia, Malaga, Granada, Alicante e Valencia, in questo ordine), più di 105.000 piante sono state selezionate solo nel 2013, la Spagna non è soltanto produttore, ma anche esportatore. 

"Il concetto di eurocannabis non era solo una proiezione allarmistica, dunque, perchè il miglioramento genetico di alcuni semi, i progressi nella tecnologia della coltura idroponica e l'esistenza di piccoli impianti con produzioni migliori offrono vantaggi competitivi alle coltivazioni autoctone", come leggo sul quotidiano spagnolo (seguono links). 

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Vedi anche
PIL sostenuto da droga e prostituzione

14 giugno, 2015

Aiuti umanitari in cambio di prostituzione. Con qualche violenza.

I membri di una missione a sostegno della pace, condotta sotto l'egida delle Nazioni Unite, hanno sfruttato sessualmente più di 200 donne di Haiti, secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite che dovrebbe essere pubblicato lunedi. 
http://rinf.com/alt-news/editorials/sexual-exploitation-un-peacekeepers-haiti/
Le vittime hanno dichiarato di aver subito atti sessuali consensuali in cambio di cibo e medicine. Il quotidiano liberale portoghese Público ha espresso la sua indignazione (A insuportável apatia da ONU)
"Dieci anni dopo le prime denunce pubbliche, le Nazioni Unite non sono ancora in grado di adottare misure efficaci per prevenire questa infamia: le forze di pace la cui missione è quella di venire in aiuto alle popolazioni continuano a sfruttare sessualmente le donne e i minori. 

http://www.publico.pt/mundo/noticia/centenas-de-capacetes-azuis-da-onu-trocam-sexo-por-comida-ou-sapatos-1698599
Come se le indicibili sofferenze che sopportano non fossero già abbastanza, ora apprendiamo che le persone più povere del mondo sono state ancora esposte alla violenza di una transazione sessuale 'in cambio di cibo e medicine'. 

E dire che le Nazioni Unite si erano impegnate ad adottare le misure necessarie e di imporre sanzioni dissuasive contro i responsabili". 

10 dicembre, 2013

Donne sospette in ogni dove tradotte negli uffici di polizia

Donne 'sospette' in ogni angolo di strada


Da oltre un mese, i raid della polizia turkmena si moltiplicano nei bar, ristoranti, discoteche e perfino nelle strade. Obiettivo: interrogarle con il pretesto della lotta alla prostituzione, che contaminerebbe "l'era del potere e della felicità", questo è il nome ufficiale del tempo corrente dall'arrivo al potere del presidente Gurbanguly Berdymukhamedov nel 2007 in Turkmenistan.  
"La procedura è questa: arriva la polizia in abito nero con passo deciso in un locale, prende di forza le donne per portarle al commissariato", 
racconta il sito de il Fergananews (vedi pagina tradotta). L'obiettivo principale sono le donne sole, ma anche le donne accompagnate non sfuggono. Durante i controlli la donna è obbligata a dimostrare se è sposata ed esibire documenti giustificativi, con lo stato civile. 
"Ci sono stati casi in cui in piena festa di famiglia, le donne sono state arrestate con i loro mariti e parenti",
si legge nel titolo. In aggiunta a questa umiliazione, si arriva anche a richiedere un esame ginecologico per controllare malattie sessualmente trasmissibili e un esame delle urine per rilevare l'uso di droghe (in aumento da diversi anni in questo paese confinante con l'Afghanistan). Dulcis in fundo, voci circa il divieto per le donne alla guida, a partire dal 2016, circolano per il paese e si gonfiano progressivamente.

10 aprile, 2021

Le donne guariscono le loro ferite con i tatuaggi

Ad Hanoi, tatuaggi sulle donne le cui vite sono state sconvolte e che cercano di guarire attraverso questa forma d'arte ancora in gran parte tabù in Vietnam. 

Nel suo piccolo appartamento ad Hanoi, Ngoc esegue tatuaggi sulle donne le cui vite sono state stravolte dal divorzio o dalla malattia e che cercano di guarire le loro ferite con quest'arte ancora in gran parte tabù in Vietnam. 

Il tatuaggio è spesso associato ai gangster, alla prostituzione e al mondo sotterraneo in questo paese comunista ancora molto conservatore. 

"Ho incontrato tante donne che mi hanno detto che adorano i tatuaggi ma che sono nate in un momento in cui nessuno li accettava", confida colei che si fa chiamare "Ngoc Like" e ha iniziato meno di dieci anni fa, nonostante le critiche alla sua attività. 

Ma alcune donne nel mezzo della loro vita hanno scelto di voltare le spalle al passato, vedendo la body art come un modo per liberarsi dalle rigide norme sociali con cui hanno vissuto. 

Farsi un tatuaggio è spesso una pietra miliare nella loro vita, dice l'artista 28enne, la cui clientela è prevalentemente femminile. "Hanno superato la paura del pregiudizio sociale e hanno un desiderio personale di rinnovamento". 

Solo il 4% dei vietnamiti porta un tatuaggio, secondo gli ultimi dati disponibili di uno studio del 2015 del gruppo di ricerca vietnamita Q&Me

Secondo questo sondaggio, il 25% dei vietnamiti "si sente spaventato" alla vista dei tatuaggi. Ma per Tran Ha Nguyen, un'insegnante di 41 anni, averne uno è un atto di celebrazione dopo il divorzio dal marito "conservatore e rigido". 
Il mio ex marito ha rifiutato categoricamente qualsiasi tatuaggio sul mio corpo. E da parte mia avevo paura di perdere il lavoro se avessi avuto qualcosa di visibile". 

Dopo il suo divorzio, dice che voleva tagliarla corto con chi era e fare cose che non avrebbe mai osato prima. Ha scelto di farsi un piccolo tatuaggio che nessuno sarà in grado di vedere a meno che non sia in bikini. "Mi sento come se avessi trovato il mio vero me", riassume. 

Anche Nguyen Hong Thai, 46 anni, si sta riprendendo da un trauma dopo che suo marito è morto di cancro ai polmoni, ha scelto di farsi tatuare una rosa su una cicatrice allo stomaco e le parole "per sempre nel mio cuore" sul braccio. 

Suo marito l'aveva sempre voluta tatuata. "Ora se n'è andato, penso che volesse che fossi forte", ha detto. "I tatuaggi mi hanno dato forza e sicurezza", aggiunge con un ampio sorriso. 

La domanda è in crescita, afferma Ngoc. Ad Hanoi, dove il reddito medio pro capite è inferiore a $ 500 (circa € 420) al mese, i suoi clienti sono spesso disposti a spendere fino a $ 1.000. 

23 gennaio, 2019

Un anno di prigione per aver intervistato un omosessuale.

Un conduttore di uno show televisivo è stato condannato a un anno di prigione da un tribunale egiziano per aver intervistato un omosessuale nel 2018. 

https://www.dailymail.co.uk/news/article-6613101/Egypt-sentences-TV-host-jail-gay-interview.htmlIl presentatore Mohammed al-Gheiti, che aveva più volte espresso di essere contrario all' omosessualità, è stato condannato per aver promosso questo orientamento sessuale e per disprezzo della religione. 

Il presentatore è stato anche condannato a un anno di sorveglianza, e una multa di 3.000 sterline egiziane (130 euro). Lo ha riferito Samir Sabri, avvocato dell'attore. 

Gheiti può appellarsi al verdetto e, se necessario, rimanere in libertà in attesa del suo nuovo verdetto, a condizione di pagare una cauzione di 1.000 sterline egiziane (50 euro), secondo l'avv. Sabri, senza indicare se il sig. Gheiti aveva preso una decisione in tal senso. 

Nell'agosto 2018, il conduttore aveva invitato un omosessuale nel suo programma televisivo sul canale privato LTC TV e aveva discusso con lui sul tema dell'omosessualità in onda. 

Durante l'intervista, l'ospite, il cui volto era sfocato per rimanere anonimo, aveva confidato di essere un operatore sessuale e ha parlato della sua relazione con un altro uomo. Dopo la trasmissione di questa intervista, il Consiglio Supremo per la regolamentazione dei media, un ente statale, ha sospeso il canale per due settimane per 'violazioni professionali'. 

Secondo un comunicato stampa del Consiglio, LTC TV non ha rispettato il divieto del consiglio relativo alla 'presenza di omosessuali o alla promozione dei loro slogan' in televisione. 

Il consiglio ha introdotto il divieto dopo che una bandiera arcobaleno - simbolo della comunità LGBT - è stata brandita durante un concerto al Cairo nel 2017. All'epoca, le autorità avevano lanciato un'ampia campagna di repressione contro persone sospettate di essere omosessuali, attirandosi le critiche di gruppi per i diritti umani. 

Il codice penale egiziano non proibisce esplicitamente l'omosessualità, ma i tribunali usano le incriminazioni di 'dissolutezza' o 'prostituzione' per condannare gli omosessuali. 

29 settembre, 2013

Sesso permesso - Ai combattenti i corpi delle donne tunisine - La Jihad femminile è così

Sesso ai jihadisti in Siria 
Tunisian women who travelled to Syria to offer themselves to Islamist opposition fighters in sexual jihad are returning pregnant, a government minister has claimed
Alcune donne tunisine offrono i loro corpi ai combattenti in Siria nella 'jihad al-nikàh', una pratica incoraggiata dai salafiti, cioè fare sesso fuori dal matrimonio e senza limiti. 

Le ragazze tunisine tornano incinte in Tunisia, per merito dei combattenti Salafiti che hanno messo a ferro e fuoco la Siria. Dopo essersi prestate al "riposo del guerriero", ormai legittimato da alcuni sceicchi wahhabita, si ritrovano con i figli a carico nati da padri sconosciuti (jihad, per queste ragazze significa giacere con il maggior numero di jihadisti possibile).

Lo stesso Ministro dell'Interno, Lotfi Ben Jeddou, ha pubblicamente dichiarato il 19 settembre che quasi un centinaio di jihadiste erano passate di là nel loro cammino verso Damasco. Ed eccole qui, oggi, con il frutto di questi jihad al-nikàh (matrimonio di solo sesso), questa specie di prostituzione dagli accenti religiosi. 

‎Tunisian Girl بنية تونسية‎Che ne sarà di questi bambini in un contesto sociale in cui le ragazze madri sono severamente stigmatizzate? A questo proposito, Lina Ben Mhenni Blogger impegnata, ha interpellato 'la ministra delle Donne', Sihem Badi, via Facebook: 
«Quale sarà il suo programma per controllare e per salvare i loro figli?" "Dovranno essere gettate a mare?"
Lina interroga anche Souad Abderrahim, eletta nel partito Ennahda per l'Assemblea costituente, che sostenne nel novembre 2011: 
"le madri single non dovrebbero aspirare a un quadro giuridico che ne protegga i loro diritti." 
Per la cronaca, la signora Abderrahim non esitò a dichiarare che queste madri erano 
"una vergogna per la società tunisina". 
Ben Mhenni incalza la deputata e le chiede se doveva chiamare queste giovani donne di ritorno dalla Siria "ragazze madri", nella misura in cui sono "moudjahidate"?
e, sempre più martellante,  insiste: 
"Vanno onorate, sostenute e i loro figli protetti, o gettate in mare?" 
Sono questioni, queste, di bruciante attualità, che sollevano un pezzo di velo sacro che tende a ritrarsi. Il colmo del paradosso sono le fatwa degli sceicchi salafiti che invocano la jihad al-nikàh, che permette sesso extraconiugale con più partner, mettendola sul tappeto di una società che la considera un tabù. Anche se, secondo i dati diffusi nel 2010 da associazioni di tutela dei minori, non meno di quattro bambini ogni giorno nascono in Tunisia, al di fuori del matrimonio. E si dovrà aspettare il ritorno delle "jihadiste sessuali" per riesumare l'argomento. Provocherà questa volta il rimprovero degli estremisti religiosi, per lo meno colpevole di complicità?

Va anche detta qualcosa sul matrimonio orfi (tradizionale) che riporto traducendo da:


Nelle ultime settimane, molti articoli hanno riportato un "nuovo" fenomeno in Tunisia ... "Sempre più studentesse tunisine che indossano il niqab sono avvicinate da giovani salafiti, seguaci dell'Islam legalistico. Questi propongono loro di stipulare un contratto di pseudo-matrimonio, scritto su un pezzo di carta davanti a due testimoni, di solito "fratelli salafiti" per legittimare la loro unione davanti a Dio e "consumare senza peccato". 

Questo è quanto si legge nelle pagine di organi di stampa occidentale ...

A prima vista, si precisa che tali informazioni sono da prendere con le pinze, in quanto promanano da un non musulmano. Allah dice: 
(Voi credenti! Se un perverso viene a voi con una nuova, guardatevi bene dal credergli, anche inavvertitamente, non credete alle persone per poi pentirvi più tardi.) 49/6 in questi articoli si intravvede molto di più  una chiara volontà di criticare il ritorno dei valori islamici tunisini ...

"Questo incoraggia i salafiti a guadagnare terreno con le loro idee regressive", sostiene la storica Dalenda Larguèche, direttrice del Centro di Ricerche, Studi, Documentazione e Informazione sulle donne (CREDIF) a Tunisi. Questa fervente femminista si erge in blocco contro quello che lei chiama "islamizzazione" della Tunisia descritta come la locomotiva del mondo arabo in materia di diritti delle donne. Anche perché il codice civile garantisce la parità di genere dal 1956. Ella condanna quindi le varie affermazioni come l'uso del niqab all'università, o l'arresto di giornalisti del quotidiano Attounissia aver pubblicato una foto di nudo ... e ... questo matrimonio 'di consuetudine'! 

Ma se è così, questi giovani sfruttano l'ignoranza delle donne che non conoscono la Shariah e che quindi credono nella loro parola parola.... (continua)

vedi anche